lunedì 8 novembre 2010

Novembre: come si vive?



In NOVEMBRE nella cucina di DePuRiAmo c'é:
Frutta - cachi, fichi, castagne, kiwi, mandarini, melagrane, mele, pere, uva, mandorle, nocciole, noci
Verdura - broccoli, carote, cavolfiori, cavoli, cavolini di Bruxelles, cicoria, valeriana, erbette, finocchi, funghi selvatici, lattuga a cappuccio, lattuga riccia, patate, porri, scalogni, sedano rapa, spinaci, zucche 

Perchè dovremmo rispettare la stagionalità?
I più bravi diranno: "perchè si rispetta il ritmo della natura, non si soffoca la terra con l'agricoltura intensiva, si riduce l'impatto ambientale". Tutto vero. Verissimo e santissimo. Ma è tutto qua?  

Mi ritorna in mente l'idea di in un altro post: noi facciamo parte della natura, anzi noi siamo natura. La natura ha un ritmo, è un ritmo circolare, ciclico. Primavera, estate, autunno, inverno e poi si ricomincia. C'è un inizio, una maturazione, il declino e la fine, e poi si riparte con un nuovo inizio. Luce, buio, luce, buio, luce, buio e avanti. Se è vero che noi siamo parte della natura significa che anche noi seguiamo fisiologicamente questo ciclo, no?

Domanda: che differenza c'è tra una delle nostre giornate in inverno rispetto a una in estate? Probabilmente solo l'abbigliamento. Gli impegni e le attività sono sempre gli stessi, non c'è il minimo cambiamento di ritmo. Eppure, se ci fermiamo a sentire cosa proviamo, qualche differenza ci sarebbe: desiderio di intimità e calma in autunno, bisogno quasi fisico di movimento in primavera. 

Viviamo una vita lineare in cui ogni giorno è un nuovo giorno: le zucchine ci sono in tutte le stagioni, l'abbronzatura è always on, ci si muove sempre in macchina, c'è fresco in estate e caldo in inverno, la palestra per il dopo-ufficio, la coppa fragola a Natale. Abbiamo tutto in qualsiasi momento, eppure se perdi un'occasione oggi questa non tornerà mai più. Non essendoci alcuna ciclicità, non c'è un ritorno, c'è solo un upgrade. E allora non puoi non andare in montagna questo inverno, non puoi non andare in vacanza questa estate, non puoi non cambiare la macchina adesso, non puoi prendere quegli stivali il prossimo anno, non puoi farti mancare nulla. Il domani non esiste. E tu sei sempre giovane.

E invece la stagionalità è una cosa bellissima. 
Se imparo a vivere come le mie cellule vorrebbero, posso scegliere di aspettare, di non preoccuparmi, perché ho tutta la vita di fronte. Ho tanti anni di primavere-estati-autunni-inverni che mi aspettano e se la neve non viene quest'anno verrà il prossimo perché, che io lo voglia o no, l'inverno arriva sempre nello stesso momento. È serenità, è tranquillità, è finalmente un letto dove dormire al momento giusto. Perché è normale che in inverno io abbia voglia di stare a casa, è normale che in primavera io abbia voglia di uscire e non stare chiusa in un ufficio. Perchè la vita non è una linea nel grafico di produttività personale. Perchè se non lavoro per 5 o 6 anni per fare la mamma non è un problema, dopo ci saranno ancora sempre le stesse stagioni da vivere, la stessa gente, lo stesso mercato in cui rientrare.

La nostra vita non è lineare: è ciclica come è ciclica la natura. Il ritmo del nostro corpo è ciclico (veglia/riposo) e la storia della nostra vita pure. Nasciamo, cresciamo, diventiamo grandi e poi invecchiamo e ci facciamo da parte per poi reimmetterci nella vita sotto forma di altra energia. 

Non è solo una questione di modi di fare. La verdura di stagione, le feste, i riti e tutto quanto sono importanti, ci aiutano a ragionare e dare un senso alle nostre giornate. Prima di tutto, però, una questione di atteggiamento mentale. Fermati: esci in giardino, respira a fondo cercando di riempire tutta la pancia, la senti l'aria fredda dell'autunno nei polmoni?, la senti l'umidità della sera sulla pelle?, adesso espira svuotando tutta l'aria che hai dentro, guarda le stelle e tocca con la mano nuda la terra che c'è sotto i piedi, loro erano lì prima di te e lo saranno dopo di te, ora rientra in casa lascia che a guidare siano le tue cellule.