lunedì 14 febbraio 2011

Tutto L'Amore Che Ho

..buon San Valentino a tutti.
Buona vita d'amore a chi se la sa vivere. A chi anche se non sa se ha le ali, prova a volare lo stesso.

domenica 30 gennaio 2011

Di regali e regalini

Oltre al Natale ci sono altre occasioni in cui ci può capitare di dover fare regali. L'idea che sta alla base di DePuRiAmo è che per fare un regalo, o comunque per ottenere un oggetto/servizio, possiamo accedere a diversi tipi di risorse. Queste possono essere:
- i soldi che abbiamo nel portafoglio o nel bancomat
- oggetti che abbiamo in casa e non usiamo o desideriamo dare agli altri
- materiali con cui fabbricare l'oggetto da regalare/usare

C'è anche dell'altro. 
Possiamo accedere anche alle nostre risorse personali che possono essere molteplici e di vario genere. C'è chi sa cucire, chi sa cucinare, chi realizzare bambole o giocattoli fatti a mano, chi sa lavorare il legno, e molto altro. 
Ci sono, però, anche delle risorse molto più semplici che fanno parte delle nostre emozioni e che sono capaci di trasmettere messaggi di amore molto profondi. 

Non avete mai pensato che il semplice fatto di regalare una storia a un bambino possa essere un vero tesoro?



Nei giorni scorsi è stato il comleanno della mia nipotina, 8 anni, 3a elementare. Per Natale le ho regalato un troll - avete presente quei mostriciattoli bruttini? - che, dopo un accurato rito, dovrebbe diventare un vero e proprio spirito guida per tutta la vita. Sempre che il bambino ci creda ovviamente. 
Il regalo è piaciuto e mia nipote mi ha chiesto di avere più informazioni sui troll. Ho cercato un libro adatto per un mese, ma non ho trovato nulla che mi piacesse. 


Quindi ho deciso di farlo io... 
No, non è che mi sono messa a scrivere un libro! 
Semplicemente ho recuperato in rete un po' di informazioni sui troll e le ho riscritte in parte per renderle omogenee con tutto il resto. Ho aggiunto immagini e una bella dedica iniziale. Ho stampato il tutto con tanto di intestazione e autore (Zia Franci), editore (Zia Franci Editore) e copyright e ho fatto una copertina con il feltro verde e dei bottoncini a forma di fiore. Un nastrino con un fiorellino di DePuRiAmo e il regalo era pronto.
Voi direte che non tutti sanno scrivere. Non è necessario: io ho scelto di fare un libro fatto così, ma è possibile anche trascrivere una fiaba che il bambino apprezza e affiancarla a delle immagini particolari o a delle foto reali. Oppure scegliere di fare un libro con tutti i suoi disegni o le fotografie scattate insieme. O ancora poesie o filastrocche da insegnargli. O disegni da colorare.  

Possiamo ricorrere, cioè, alla nostra immaginazione e sensibilità. Anche la fantasia è una risorsa che può trasformarsi in qualcosa di reale e concreto. E non è necessario essere talentuosi per poter realizzare qualcosa di bello per un bambino. I piccoli - a differenza nostra - non si fanno ingannare dalla forma del mondo. Loro sanno guardare alla sostanza. 

il regalo è stato realizzato pensando all'anima del bimbo a cui lo dobbiamo regalare e traendo risorse da ciò che fa emozionare noi veramente, sarà apprezzato di sicuro. Vedrete che saprà sbaragliare la concorrenza del più fantasmagorico gormita o winx. 
Se, invece, - per sicurezza o comodità - ricorriamo a ciò che è comune pensare che gli piacerà (il gioco di X, i pattini di Y, lo zaino di Z, ecc.) probabilmente vi ringrazieranno, ma quanto durerà l'entusiasmo?

Il regalo che noi facciamo sarà tanto prezioso per il bambino quanto lo sarà per noi. Ma non prezioso in termini economici, bensì in valore spirituale. Sarà un tesoro se saprà far risuonare anche il nostro cuore bambino. Se noi saremo emozionati per il regalo, con anche la paura di non sapere se sarà compreso, loro lo percepiranno e capiranno che dentro a quel pacchetto c'è qualcosa di speciale, qualcosa che ci fa sentire vivi e che potrebbe far sentire anche a loro quel brivido che sentiamo noi.

E' l'emozione il vero regalo che possiamo fare a un bambino. E' la soddisfazione di essere i riceventi di qualcosa di importante per noi. Se guardiamo nella nostra infanzia questo sentimento speciale lo ritroviamo e ritroveremo anche tutto quel popolo di personaggi, mostri, fate, idee, pensieri, progetti, disegni, castelli, draghi, cavalieri, supereroi, robot, sogni e desideri che ci facevano tremare i polsi e che rendevano la nostra vita qualcosa di unico. 

Per fare un regalo a un bambino basta guardare in quello scrigno dimenticato della nostra infanzia. Non ci sarà tesoro più prezioso.


Qui potete scaricare il file con il testo del libretto sui troll che ho scritto per la piccola Elisabetta. Niente fotografia: mi piace l'idea di condividere e volevo far capire come sia semplice fare qualcosa di divertente, però, ci tenevo anche che il regalo nella sua complessità restasse qualcosa di personale. Da non rendere pubblico. Ho eliminato anche la dedica.
Come vi dicevo, io ho riscritto la maggior parte del testo che ho recuperato dalla rete, ma questo è anche il mio mestiere, scrivo.  Per fare un libretto simile, però, non è necessario saper scrivere, perchè molte sono le possibilità che la nostra anima bambina ci può suggerire. Basta lasciarla libera di parlare. 

sabato 29 gennaio 2011

...e la besciamella.

Anche per la besciamella si può fare lo stesso discorso di preziosità che abbiamo fatto per il ragù.

- Besciamella con burro e latte di mucca? Sì, ma ne deve valere la pena veramente!
- Besciamella con olio e latte di mucca? Si, perchè no, per le occasioni si può fare, no?
- Besciamella con olio e latte vegetale? Anche ogni giorno, ma poi non lamentatevi se dovete allargare i pantaloni!

Ecco la ricetta per 1/2 litro di besciamella veg:
- 3 Cucchiai di olio di oliva
- 3 Cucchiai di farina
- 1/2 litro di latte vegetale
- sale, pepe, noce moscata a piacere

Scaldate l'olio in un pentolino alto, quindi unite la farina e lasciatela tostare per un minuto mescolando. Quindi unite il latte a filo continuando a mescolare con una frusta. Da manuale dovreste versare il latte già caldo, ma sinceramente io lo metto freddo perchè non ho voglia di sporcare un altro pentolino. Cercate di mescolare velocemente come se steste sbattendo le uova per la frittata, così eviterete grumi. Nel caso vi si formino, alla fine potete sempre dare un colpo di minipimer, così viene vellutata lo stesso. Aggiungete sale, pepe ed eventualmente noce moscata a piacere. Lasciate cuocere mescolando piano fino a quando non si addensa come desiderate.

Le prime volte che la fate vi sembrerà complicato e dovrete dedicarvici completamente senza farvi distrarre. Già alla seconda o terza volta, sarà un gioco da ragazzi e mentre cuoce la pasta o le verdure o altro per la ricetta che state realizzando riuscirete a prepararla ottimizzando tempi e strumenti. Nel caso in cui vogliate diminuire le dosi (questa sono a prova di errore, ma potete diminuire di un cucchaio) sappiate che potete comunque correggere aggiungendo olio o farina in seguito. Ci vorrà un po' di attenzione per far amalgamare gli ingredienti, soprattutto la farina, ma si riesce. E come vi dicevo, c'è sempre il minipimer che risolve molto. 
Detto questo non c'è più motivo per comprare la besciamella pronta, sia veg che no, e spendere un sacco di soldi per un prodotto di dubbio valore nutritivo e di alto spreco (produzione, imballo, rifiuti, ecc.).

Potete usare la besciamella per le lasagne, la pasta al forno, le verdure gratinate al forno, ma anche per una pasta in padella, come se fosse panna. Sarà certamente più leggera della besciamella normale e non vi lascerà appesantiti.

giovedì 27 gennaio 2011

Ragu mon amour

Sono ormai vegetariana da anni, ma resta comunque difficile superare certi condizionamenti mentali ed abitudini a cui siamo stati sottoposti per anni. Non mi vergogno di dirlo, ancora oggi l'odore dello speck mi fa sussultare! Poi mi basta solo immaginare di mangiarlo per avere la nausea e farmi passare ogni voglia, ma resto convinta che chi come noi sta facendo un'operazione di "depurazione" di corpo, mente e spirito - che può riguardare l'alimentazione, ma anche tanti altri aspetti della vita - sia ciclicamente messo alla prova dal lavaggio del cervello che ci hanno fatto da quando siamo nati.

Domanda: ma lo Spuntì lo mangiavate?
Risposta: eccome, adesso dico che faceva schifo perchè mi vergogno, ma chissà come mai lo mangiavo che era una bellezza! Ma se ci ripenso mi chiedo come facesse mia madre a darmi quella poltiglia lì...

Diciamo che è un po' come nel film Matrix, quando il cattivo Cypher non ce la fa più, non regge la fatica di vivere nella realtà e tradisce gli amici dicendo "a volte, l'ignoranza è un bene". Per quanto possiamo essere orgogliosi del nostro cammino - e dobbiamo esserlo - è importante accettare questi momenti di stanchezza. Riniziare da capo e impegnarsi, quando tutti gli altri stanno con il sederone al caldo, è faticoso e richiede costanza. E' proprio come in Matrix: facciamo fatica perchè non ci siamo mai mossi dalle nostre sedie, sempre in attesa che nutrissero noi, il nostro cervello e i nostri sogni, con ciò che volevano loro. Ora che ci siamo svegliati i muscoli fanno male e la mente è provata. Ma siamo veri, e questo ci basta per essere felici.

Nessuno ci vieta, però, di riprodurre ciò che in passato ci dava piacere. Per esempio, per me, le lasagne con ragù e besciamella sono sempre state un imperativo delle feste. No pasticcio, no party. E' vero, non potrò fare riprodurre fedelmente la carne, ma sinceramente non è questo l'obiettivo. Ciò che cerco è il piacere di un piatto di famiglia, di una tradizione carica di ricordi. Non è che posso sostituirlo con un piatto diverso, per quanto buono possa essere. Il pasticcio della mamma è sempre il pasticcio della mamma! Ciò che posso fare è "aggiustarlo", perchè faceva parte di un modo di vivere in cui si era "rotto" il legame con la realtà.

E allora aggiustiamo questo pasticcio. Cos'ha che non va? 
Le lasagne sono un piatto molto intenso, normalmente contengono: i cereali sotto forma di sfoglie, la carne presente nel ragù cotto con un po' di verdure (pochine di solito, solo per insaporire un po' oltre al pomodoro), i latticini della besciamella.
Benissimo.
Direi che è un ottimo piatto per festeggiare  un matrimonio o  un'occasione importante. Non ho nulla contro chi mangia la carne saltuariamente (la scelta veg è qualcosa di personale) nelle occasioni speciali (come si faceva in passato)  ma deve essere così veramente! Non le due volte alla settimana consigliate dal medico. 
Quando allattavo la bimba mia mamma mi raccontava che la mia bisnonna diceva che "a tirare su carne si fa fatica!". Questo ci aiuta a capire sia il rispetto che dobbiamo agli animali che vengono uccisi per sfamarci - è energia, forza, sudore, dolore - sia la profonda stima che dobbiamo avere nei confronti di quelle madri - perchè se anche sono animali sono comunque madri - che non per loro volontà ci donano il loro latte (al posto di darlo al loro vitello solitamente). Carne e latte, ovvero vita. 


Mettiamoci nei loro panni: cosa penseremmo se noi dovessimo fare la stessa fatica (lasciamo perdere le condizioni di vita per un attimo, è una questione che va oltre) per vedere che ciò che abbiamo fatto serve a soddisfare la voglia del pranzo della domenica. Siamo capaci di comprendere la frustrazione di uno schiavo che vede infangato il suo lavoro, ma non quella di un animale. Parliamo sempre di vita e la vita va rispettata in tutte le sue forme.

Allora impariamo a fare una scala reale di priorità, chiediamoci se quello che stiamo andando a fare merita tutta questa energia:
- Lasagne con ragù di carne e besciamella di latte vaccino: ...certo (se non ho scelto la strada veg), si sposano Tizio e Caia!
- Lasagne con ragù vegetale e besciamella di latte vaccino: ...certo, è Natale/Capodanno/Pasqua/ecc.
- Lasagne con ragù e besciamella veg: ...certo, me la faccio anche ogni sera! Non fa male a nessuno e male che va mi viene un sederone da panico!


Potrebbe essere un'idea, no? Un'idea per cercare un equilibrio vero tra realtà e piacere. D'altra parte, un piacere come può essere un piacere se fa piacere solo a me?

RAGU' VEGETALE
100 g di lenticchie secche (io usa la varietà "piccole di montagna")
1 cavolfiore piccolo (o altra verdura di stagione, in questo modo potete adattarvi ai vostri gusti)
1 cipolla tritata
1/2 bottiglia di passata di pomodoro (o anche di più dipende dai gusti)
1 cucchiaino/1 dado di brodo vegetale (fai da te magari...)
Aromi a piacere
Olio ev di oliva
Acqua qb

Prendete la fidata pentola a pressione, buttateci dentro le lenticchie con pari volume di acqua e fatele cuocere per 15 minuti da quando va in pressione. Aprite, non dovreste avere acqua, al massimo poca poca. Aggiungete: cipolla tritata, il cavolfiore tagliato a pezzettini, il brodo, la passata, 1/2 bicchiere d'acqua (se non vi è rimasta proprio acqua delle lenticchie). Mescolate, richiudete e fate cuocere per altri 15 minuti. Spegnete, fate uscire il vapore, aprite, rimettete sulla fiamma e mescolate bene aggiungendo l'olio di oliva a piacere. Dovreste aver ottenuto un ragù molto simile nell'aspetto a quello di carne, ma un po' più cremoso, Lasciate cuocere fino a quando l'eventuale acqua in eccesso non si è consumata.


E' buono, molto buono. Dal punto di vista nurtizionale è preferibile ai ragù di seitan perchè contiene molti più minerali, vitamine e proteine di buona qualità (la proteina del seitan è il glutine, quella dei cereali e del pane) grazie alla presenza dei legumi e all'abbondanza delle verdure La pentola a pressione consente inoltre una cottura rapida preservando di più i nutrienti e consumando di meno. L'olio a crudo completa l'opera.
Va bene sia per le lasagne che per una banale pasta al ragù che i bimbi adorano. Se poi lo conservate in un contenitore ermetico lo potete tenere in frigo per un po' di giorni pronto all'uso.

Fra l'altro: una pasta al ragù è un piatto unico ottimo, soprattutto per i bambini che possono mangiare cereali, legumi e verdura in buone proporzioni. Per questo, secondo me, è bene abbondare con il condimento, ed evitare quei piatti stitici in cui conti distintamente i granelli di ragù. E' chiaro che se dietro a un piatto così, fate seguire cotoletta, pane e patatine... 'n'insalata, no?

La besciamella ve la dico dopo.

mercoledì 26 gennaio 2011

Gennaio: che si mangia?

In Gennaio nell cucina DePuRiAmo c'è:
Frutta - kiwi, arancia, limone, mandarino, mandarancio, mela, pera, pompelmo, frutta secca.
Verdura - barbabietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, catalogna, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di bruxelles, cicoria e cicorino, coste, crauti, erbette, finocchio, indivia, lattuga, porro, radicchio rosso, rapa, scorzobianca e scorzonera, spinaci, topinambur, valerianella, zucca.


Gennaio, primo mese dell'anno e mese dei grandi propositi. Li avete fatti? Il mio, in realtà, è quello di scrivere più post su DePuRiAmo e non accumulare questi pazzeschi ritardi. Ma tant'è, questo è quello che riesco a fare e questo è quello che si fa. Mi consolo con il fatto che faccio molto altro. 

Di sicuro mi piace pensare che da adesso in poi andiamo verso la crescita, il calore e la rinascita. Dopo il solstizio di inverno, infatti, le giornate - per quanto poco - hanno iniziato ad allungarsi e, per chi lo sa vedere, questo piccolo passo in avanti rappresenta una vera gioia. 

Ma veniamo alla stagionalità: per quanto gennaio rappresenti l'inizio di un periodo migliore, non si può dire che rappresenti il mese dell'abbondanza. Anzi, c'è proprio poco... E' vero che adesso insorgeranno gli amanti di broccoli e verze, per carità sono buone, ma mannaggia a loro dopo un po' stufano! Ma anche questa nausea fa parte della stagionalità, no? 
Gennaio, in realtà, è il mese dell'inizio dei lavori che in primavera porteranno a raccogliere i frutti. E' il mese in cui ci si rimbocca le maniche dopo che con il finire dell'anno passato ci si è fatto un programma per quello a venire. Ed ecco spuntare nuovamente i famosi propositi...
Sicuramente non è ancora un mese laborioso a causa del freddo e delle intemperie, ma proprio in questi giorni si iniziano a vedere campi con la terra rivoltata, pulizie dei fossi, tagli delle siepi, ecc. (questo comunque dipende da dove ci si trova), a che altitudine e latitudine. Insomma, l'anno si apre con i migliori auspici, ma solo se sappiamo lavorarli dall'inizio.