domenica 31 ottobre 2010

Se no, anche se miliardario, sei un poareto!



Domani è la ricorrenza di tutti i Santi e il giorno dopo il giorno dedicato ai morti. A me è venuto in mente  mio zio. Quando ieri ho sentito questa canzone all'interno dello spettacolo "I Miserabili" di Marco Paolini con la colonna sonora dei Mercanti di Liquore, ho pensato che avrebbe proprio potuto scriverla lui. Guardava con pietà le persone che passano la vita a lavorare e basta, senza piacere, senza scopo. Chiedeva sempre: "Ma a cosa ti serve?? Per cosa lavori?". Aveva lavorato nei campi e poi era stato emigrante in Svizzera e in Francia, non sopportava le persone che dicevano che si stava meglio una volta, quando si stava peggio, apprezzava il microonde, la lavastoviglie, il motorino. Guardava le partite di calcio dal digitale terrestre. Viveva nel presente sempre, ma non dimenticava mai che noi stessi siamo natura e viviamo un ciclo di stagioni che inizia in primavera e porta fino a un silenzioso inverno. Nella vita non c'è la linearità della carriera, ma la ciclicità della morte.

Nello spettacolo Marco Paolini dice: "Ciò, questi accumula come se dovesse campare all'infinito; ciò, fissa una cifra! Tiente largo, ma fissa una cifra! Dopo stacca se no anche se miliardario sei un poareto dentro. È miseria, no?!". 

Perchè scrivi questo?
Per non dimenticare che ciò stiamo facendo qui a DePuRiAmo (ma anche in tantissimi altri luoghi) non è solo un allegro fai da te da esibire. Ciò che stiamo facendo è uno sforzo per riappropriarci di una vita umana, in cui ognuno di noi può toccare con mano ciò di cui vive e ciò che dà energia, forza, sentimento. Toccare la terra su cui camminiamo perchè in molti si sono dimenticati che qui, sotto l'asfalto, c'è la terra. Sotto i nostri vestiti c'è pelle e sangue e carne. E tutta questa vita ha bisogno di essere vissuta, non dimenticata dentro una carriera o uno straordinario. 

Le piccole azioni che DePuRiAmo propone, il pane fatto in casa, l'orto, giochi e vestiti e altro ancora, sono un modo per riappropriarsi della realtà: un oggetto viene creato, sviluppato, usato, e alla fine eventualmente buttato, ma sempre vissuto interamente. Conoscere l'inizio e la fine di una cosa ci fa riappropriare di una ciclicità che è fisiologica per l'uomo e che, invece, è stata totalmente dimenticata a favore di un progresso continuo. Uno slancio che ci ha accecati, e non ci fa vedere la fine.

Certe cose o le capisci o sei un miserabile.
Buona notte dei morti o dei santi. 

sabato 30 ottobre 2010

Zucca: pane e companatico!

Lo so che sono stata un po' assente, ma sapete com'è: lavorare bisogna lavorare, pulire bisogna pulire, marito e figli come dio te li da te li pigli, e il tempo è quel che è. Mi scuso perchè volevo postare un po' di ricette con la zucca. Ne metto due qui, una mia - gnocchi di zucca leggeri leggeri - e le chioccioline con la zucca di Daria. 




CHIOCCIOLINE ALLA ZUCCA

150 gr di zucca
300 gr farina tipo 2
200 ml acqua
1 cucchiaio malto di riso
1 cucchiaino raso di sale integrale
150 gr di pasta madre già rinfrescata
1 cucchiaio di olio evo

Tagliare la zucca a fette e cuocerla in forno a 180° per 30 minuti circa, finchè è tenera. Tagliare la buccia e schiacciarla con una forchetta.
Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere il sale e il malto e l'olio e mescolare bene, aggiungere la zucca e mescolare. Infine aggiungere un po' alla volta la farina e impastare fino ad ottenere una palla liscia. Mettere a lievitare a temperatura ambiente per 5 ore, poi prendere l'impasto e dividerlo in 6 parti, farne delle strisce da arrotolare su se stesse come chiocciole e disporre su una teglia con carta forno distanziate. 



Rimettere a lievitare per altre 2-3 ore. Accendere il forno a 200° e nel frattempo spenellare la siperficie delle chioccioline lievitate (si saranno attaccate l'una all'altra) con malto o con latte di riso. Infornare per 10 minuti a 200° e altri 20-25 minuti a 180°.




GNOCCHI DI ZUCCA E BASTA

Questi gnocchi sono semplicissimi. Per due persone ci vogliono: polpa di zucca (700 g) e farina (150 g ca.). Pulite la zucca e ricavatene la polpa, tagliatela a pezzetti e fatela cuocere in padella con un dito d'acqua, giusto il necessario per formare una specie di cottura a vapore. Fate cuocere bene in modo da ottenere una polpa che si schiaccia facilmente e che è il più possibile asciutta. Più asciutta è meglio verranno gli gnocchi. Quindi fate raffreddare.
Prendete la polpa e aggiungete la farina progressivamente. All'inizio l'impasto sembrerà una schifezza che si sbriciola facilmente e non si impasta. Piano piano, però, inizia ad amalgamarsi il tutto (l'umidità della zucca deve impregnare la farina, ci vuole un po' di tempo!). Quando avete formato una palla dividetela in pezzi uguali e formate dei rotolini da cui ricaverete gli gnocchi. L'impasto deve essere ancora un po' appiccicaticcio: solo grazie a un po' di farina da spargere sul piano di lavoro potete lavorarli facilmente se no devono iniziare a restare attaccati alle dite. Questo è importante perchè se esagerate con la farina diventeranno delle piccole mattonelle da tirate in mezzo agli occhi a qualcuno. Io mi trovo molto bene a lavorare su una tovaglia infarinata, è anche più facile spargerci sopra la farina perchè li muovo tirando e alzando i lembi della tovaglia.

A questo punto, di fronte alla vostra distesa di gnocchi, potete mettere a far bollire l'acqua in una pentola. Solo a questo punto mettete il sale. Quando bolle tuffateli dentro e aspettate che salgano in superficie, per scolarli usate una schiumarola e lanciateli direttamente in una padella in cui avrete fatto scaldare dell'olio extravergine di oliva e abbondante salvia tritata. Fate saltare e componete il piatto.
Restano leggeri e sono una delizia.  


Perchè non uso burro nel condimento e uova nell'impasto degli gnocchi? Perchè sono alimenti preziosi (e chi ha allattato lo sa quanta fatica fisica si fa a produrre latte). Quindi cerco di utilizzare questi prodotti in piatti che li valorizzino e non li facciano disperdere solo ai fini della consistenza o estetici.  Credo che ci sia una sorta di scala di importanza dei cibi e che vada rispettata. 
Piuttosto che perdere un uovo nelle polpette, preferisco fare delle uova sode o una frittata. Piuttosto che usare il latte nel purè, preferisco farmi degli yogurt aromatizzati. Cerco di dare valore al valore, e soprattutto di far capire alla mia famiglia che c'è tanta energia e sacrificio in questi alimenti, e noi non possiamo sprecarli. 
Questo non significa che dobbiamo rinunciare al nostro modo di mangiare e alle ricette a cui siamo abituati, questo è solo un limite della nostra pigrizia. È la fantasia che ognuno di noi possiede che può portare originalità e allegria in ogni pasto, anche il più semplice. È la fantasia che ci rende migliori.

sabato 16 ottobre 2010

Zucche a go-go: si parte con Jack o'Lanter

Halloween.
Dite che non fa parte della nostra tradizione e che quindi non dovremmo festeggiarlo?
E che è?? Vi fa male fare festa? Vi danno fastidio le feste degli altri?

Spesso mi chiedo perchè in molti mostrano disprezzo per Halloween. Dicono che è una trovata commerciale, che è una festa americana, che dovremmo insegnare ai nostri bimbi a celebrare solo le nostre feste. Ecco, io credo che questo atteggiamento sia tutt'altro che positivo. Soprattutto perchè si parla di bambini. Se insegniamo loro che Halloween (o simili) sono feste degli altri, sono delle sciocchezze, che non ci appartengono, mettiamo in loro il  germe dell'odio verso il diverso. Stiamo dicendo loro che chi festeggia questa festa non sta facendo una cosa bella, o meglio sta facendo una cosa che per noi non vale nulla, anzi è da disprezzare. La proprietà transitiva conclude il discorso.
Sia chiaro, con questo non intendo certo che dobbiamo dimenticare le nostre tradizione. Sarebbe una follia! Le tradizioni servono perchè danno il ritmo del tempo che scorre, scandiscono i momenti della nostra vita e costituiscono dei punti di riferimento, mantengono la stagionalità che serve al nostro corpo. Le tradizioni, inoltre, fanno parte di noi: risuonano dentro di noi perchè fanno parte della nostra storia, sono fondamentali per i bambini perchè li fa sentire parte di una comunità.   
Dedicarsi alle feste di altri popoli dimenticando le nostre, cresce degli sradicati. Vivere la nostra cultura con gioia e intensità e provare lo stesso amore per la cultura degli altri, fa nascere gli uomini e le donne di un Mondo Nuovo.  
  
La diversità è un valore che invece dobbiamo insegnare ai nostri figli. Soprattutto perchè sono loro coloro i quali possono cambiare il mondo veramente. Per loro avere amichetti di nazionalità diverse non sarà un problema perchè lo vivranno con una normalità. Siamo noi che per farlo dobbiamo pensarci e impegnarci. Se mettiamo i bimbi uno contro l'altro oggi, otterremo una generazione di adulti seriamente razzista e pericolosa. Sono loro, infatti, il vero motore dell'integrazione e di una nuova generazione di uomini e donne.

E allora, per cortesia, che male c'è a far divertire i nostri bimbi?

Largo allora al post carinissimo di Caterina Carraro che, direttamente dalla California, ci spiega passo dopo passo come costruire una vera - verissima - Jack o'Lantern, la zucca di Halloween.



JACK-O'-LANTERN: UNA LANTERNA PER LA NOTTE DI HALLOWEEN. 
Di Caterina Carraro


Ho sempre amato "La Notte delle Streghe", quest'anno mi trovo in America e non potevo davvero esimermi dal festeggiarla secondo tradizione. La mia bimba era divertita dall'idea di avere la sua *zucca magica* perchè in queste settimane ci siamo dilettate in tante letture che parlavano di zucche, streghe, travestimenti e l'immancabile rito del "trick or treat?" ("dolcetto o scherzetto?"), così ho iniziato a documentarmi.

Halloween come tutte le feste ha ormai una valenza commerciale, ma può diventare un'occasione per realizzare a casa qualcosa di originale, improvvisando un laboratorio creativo in famiglia; nel nostro caso è stato un vero lavoro di squadra, persino il papà ha assistito divertito e partecipe, e ha fatto molte delle foto che vedrete.
Wikipedia ci spiega che la tradizione di costruire la celebre Jack-o'-lantern, la lanterna fatta con la zucca, arriva da molto - in termini statunitensi - lontano, ed è forse anche imparentata con omologhi nostrani; dunque non è così estranea alla nostra cultura come potrebbe sembrare, anzi ha probabili origini europee.

Ecco come abbiamo realizzato la nostra.


Per prima cosa occorre scegliere una bella zucca: non sottovalutate questa fase perchè poi ve ne potreste pentire! La zucca ideale, oltre ad una bella forma, deve avere almeno la dimensione di un pallone, altrimenti sarà molto più difficile svuotarla!




Per iniziare occorre tagliare il "cappello" della lanterna, ma attenzione: fare degli zig-zag non è così semplice come può sembrare, specialmente se come me improvvisate! E' comunque fattibile con qualche cautela. Chi ha più tempo si premunisca di pennarello fin da subito per tracciare la linea del taglio della parte superiore della zucca! Queste prime incisioni ci servono per capire se abbiamo scelto il coltello giusto (ne consiglio uno piccolo ma solido, ben affilato, con punta aguzza, per essere precisi nel taglio) e per testare la resistenza del materiale. Mi aspettavo che la zucca fosse molto più dura, per cui consiglio di procedere molto lentamente per avere un buon risultato dal punto di vista estetico.

È il momento di svuotare la zucca, quello più noioso: armatevi di pazienza (un consiglio per chi ha bimbi piccoli: meglio operare in solitaria se possibile, oppure trovare per loro qualche cosa da fare o saranno momenti faticosi e difficili)!

Per prima cosa vanno estratti - e conservati - i semi: io l'ho fatto con le mani dopo aver capito che poteva diventare una fase lunghissima facendo diversamente, quindi lavatele bene prima di cominciare questa fase. 






A questo punto dovrete iniziare a "scalpellare" l'interno della vostra zucca: fate molta attenzione ad essere delicati e a non lasciare uno strato troppo sottile sotto l'esterno, ricordate che non sono così resistenti come sembrano. Un "cappello" della lanterna ben centrato faciliterà molto l'operazione.



In un blog veniva suggerito di usare l'utensile che si usa per il gelato: potrebbe esser un buon modo per velocizzare il lavoro di svuotamento, purchè sia molto solido. Diversamente occorre un buon coltello per la fase iniziale, corto perchè avrete poco spazio salvo abbiate comprato una zucca davvero gigantesca, successivamente si potrà finire il lavoro con un cucchiaio, anche in questo caso: purchè solido.

In pratica l'azione da compiere è simile a quando preparate le zucchine per farle ripiene: va capito quanto potete raschiare il fondo per non bucare la superficie.

La primissima fase di svuotamento con il coltello richiede energia, la seconda con il cucchiaio delicatezza e precisione. Se incontrate eccessive difficoltà a scavare, perchè la zucca è troppo dura, o troppo piccola, può essere utile tagliare anche il fondo, questa volta in modo lineare.


Questa fase che si preannunciava come eterna all'inizio è durata solo una quindicina di minuti e il risultato è molto incoraggiante: a questo punto resta solo la parte "artistica", ovvero il divertimento! Nell'ottica di non buttare via nulla o quasi, vi consiglio di separare i semi dalla polpa, mentre svuotate la zucca. I primi potranno diventare snack sani e golosi, la seconda potrà essere ingrediente di tante fantasiose ricette.

Ed ora...è tempo di dare un volto alla nostra lanterna, di liberare la fantasia, e da qui in avanti potete nuovamente coinvolgere i vostri piccoli collaboratori. :-)

Da tutorial (ce ne sono tanti) a questo punto occorrerebbe cercare un modello (c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma ve ne potete fare anche uno tutto vostro), riprodurlo su carta, appiccicarla alla zucca, puntinare la zucca per avere una guida per l'incisione (sì, come si faceva alle elementari ;-)) e infine operare!
Io invece, in carenza di tempo cronica e con la bimba ansiosa di vedere il risultato finale - e io più di lei -, ho improvvisato: ho preso un pennarello, ho disegnato una faccia molto molto semplice, con espressione non minacciosa, ma nemmeno disneyana, e poi ho inciso: in pochi istanti la mia lanterna era pronta!

Piccoli consigli:
- guardate con attenzione la vostra zucca prima di iniziare e fate in modo che la faccia venga prima disegnata e poi incisa in un punto in cui sia il più possibile simmetrica e armonica;
- poichè l'incisione è senza ritorno, mentre un tratto di pennarello si può cancellare facilmente: prima di incidere fate una traccia!
- operate con delicatezza, specialmente se avete reso fragile la zucca scavando molto.

Rimuovete con alcool eventuali tracce di pennarello, alcuni siti consigliano di passare anche un panno con un po' di alcool all'interno.
Potete usare una candela per illuminare la vosta lanterna, o una piccola torcia con batterie ricaricabili.

La vostra Jack-o'-lantern è pronta, accendetela e godetevi lo spettacolo dell'atmosfera che crea, la curiosità e la meraviglia negli occhi dei più piccoli, la soddisfazione in quelli dei più grandi! :-)




Sono contenta del risultato, della velocità dell'intera operazione, dell'entusiamo di mia figlia! 
E, particolare che mi ha aiutata ad essere spavalda, ho sempre tenuto in conto di avere sempre un lato B, su cui fare un lavoro più accurato. Ecco il nostro Gatto di Halloween:



Curiosità&ricette 
I semi di zucca hanno molte proprietà, di molte ero ignara, lo confesso. Eccole per chi fosse curioso (cercare "semi di zucca"). Preparare snack con i semi di zucca è davvero semplice: si tostano in forno, al naturale se li dovete conservare, o per un consumo immediato con un po' di sale o con alcune spezie, p.e. pepe o curry (alcuni consigliano ricette più articolate, ma io sono per il consumo in purezza e ipocalorico se il risultato soddisfa il palato). Ho trovato una ricetta che mi incuriosisce, non lo provata ma sembra interessante. 
Quello che si può fare con la zucca è davvero incredibile! Vi dico solo cosa ho fatto io al momento e cosa ho intenzione di fare. Con la parte più fibrosa, quella centrale, della zucca ho preparato una vellutata, facendo bollire dell'acqua salata (poco, la zucca di suo è saporita), una cipolla rossa sminuzzata e un paio di zucchine dolci (opzionali, io le avevo già lì), una carota (idem). A cottura avviata (quando le verdure si sono ammorbidite) si frulla tutto con un frullino a immersione, si lascia addensare naturalmente finchè diventa una bella crema densa ma ancora fluida. Un filo di olio extravergine di oliva a crudo e se vi piacciono pochi crostini abbrustoliti. Se vi piace il piccante è molto buona con un po' di peperoncino, aggiunto in cottura. In alternativa si può aggiungere del rosmarino fresco finemente tritato, sempre a fine cottura.
Ho conservato e messo in freezer la parte più farinosa (questo perchè avevo un invito a cena e non sapevo quando avrei potuto occuparmi di farne buon uso), che essendo stata estratta con il cucchiaio risultava come grattuggiata (una bella comodità per gli usi futuri). Sono alla ricerca di un dolce, sicuramente profumato di cannella!

E se non vi piacciono le lanterne di Halloween o volete altre idee? Eccone una carina: questi sono dei portavasi!


Mi sono molto divertita a realizzare la nostra lanterna, spero sarà un momento piacevole anche per voi!


mercoledì 13 ottobre 2010

L'economia dei consumi della casa


Un'amica ha ritrovato questo piccolo quadernino tra i ricordi di famiglia. Anno di pubblicazione 1940, alla fine dell'epoca fascista, all'alba della seconda guerra mondiale. Trentadue pagine in cui si parla di come ottimizzare, razionalizzare ed economizzare tutte le attività che si svolgono in casa. Alcuni consigli oggi sono ampiamente superati altri, invece, sono interessanti, altri ancora ci fanno ridere perchè smascherano alcuni atteggiamenti attuali un po' snob. 

L'esempio è presto detto: chi ama cucinare vede spesso affollarsi ricette con ingredienti strani, non ultimo il ghee, ovvero il burro chiarificato usato in molte cucine orientali. In alcuni ambienti sembra che se non hai mai cucinato con il ghee sei proprio uno sfigato. Ebbene, ecco cosa dice questo simpatico libretto:"se il burro avrà preso di rancido, si farà sciogliere al fuoco portandolo all'ebollizione, si schiumerà come per chiarificarlo, aggiungendo un pezzo di pane che nel friggere assorbirà il cattivo odore". In altre parole, il ghee, e poi dovremmo pagarlo fior di quattrini quando si tratta nientepopodimenoche di un rimedio della nonna, fra l'altro poco salutare.

Alcuni consigli, però, sono veramente interessanti e utili. Li riporto così come sono scritti.

1. La preparazione delle vivande: gli ortaggi. [...] In genere si lamenta che solo poche persone sanno scegliere e mondare bene gli ortaggi, una buona parte di essi va sprecata. A ciò non possono rimediare che l'attenzione e la pazienza. Per es. si buttano via le foglie di, costole e il torsolo di cavolo le quali sono ricchissime invece di minerale ferroso per il nostro organismo. Ugualmente si buttano via le foglie di sedano, di porri, di biete, radiche di scorzonere, senza pensare che sono parti altrettanto più nutrienti di quelle adoperate e anche più aromatiche. Altre lavano, diluiscono nella bollitura gli elementi più preziosi degli ortaggi che vanno ad arricchire l'acqua, poi buttano via quell'acqua invece di servirsene per la minestra o altre preparazioni. Invece gli ortaggi vanno di solito appena scottati e salati soltanto dopo la cottura: pochissimo salati quelli teneri. Non debbono bollire forte, ma a fuoco debole, in poca acqua, specialmente gli spinaci, che ne contengono essi stessi. L'acqua degli ortaggi, ricca come si è detto di sostanze nutritive, non deve essere buttata via, ma può essere riadoperata per saporose minstre. 

2. La riutilizzazione degli avanzi: Pasta e riso. Con la pasta asciutta o coi minestroni di riso o di pasta si fanno frittate, frittelle e squisiti timballi [...], così con il risotto che può essere trasformato nei famosi e appetitosi supplì romaneschi. La polenta e il semolino si cambiano in gnocchetti, sformati, fritti. 

3. L'utilizzazione dei residui: Le bucce. Infiniti i modi di riutilizzare le bucce. Con le bucce di mela si può preparare un'ottima bevanda. Con i gambi di asparagi, i quali si possono facilmente conservare, farete un eccellente condimento per il brodo. [...] Le bucce di limone servono per aromatizzare le vivande: lasciate per breve tempo in infusione nell'acqua tiepida, esse rendono questa leggermente acidula e ottima per le abluzione agli occhi. La stessa acqua con bucce di limone serve per imbiancare gli ortaggi. Le bucce degli aranci e dei limoni sostituiscono infine i detersivi in uso per le vasche da bagno e per i lavandini: provate a fregarle dalla parte interna e resterete meravigliate dei risultati che otterrete. Le bucce di patata possono inoltre sostituire vantaggiosamente quelle paste o liquidi che si trovano in commercio per la pulizia delle stoviglie di alluminio. Le bucce dei piselli, bollite e passate allo staccio, servono per cucinare una saporosa minestra. Se sono tenere e verdi togliete i fili e fatele lessare, poi conditele a burro e formaggio: sono ottime. 
   
3. L'utilizzazione dei residui: ultimo consiglio. E infine un ultimo consiglio utilizzate tutte le volte che sia possibile l'acqua della pasta. Con questa ricordate che si lavano benissimo gli indumenti di lana e di seta che risultano molto morbidi, ed essa può essere usata comunemente per lavare i piatti ai quali dona una straordinaria lucentezza. Può servire per le minestre della sera, di verdura, di legumi, di semolino e di pan grattato: si risparmia qualche cosa nel sale e si conservano così elementi nutritivi. 

4. Per l'economia del combustibile. [...] Tuttavia quando c'è pur ragione di sbrigarsi in cucina tenete presente che una volta giunta l'acqua ad ebollizione è perfettamente inutile continuare a tenere alto il fuoco. L'acqua più che bollire non può ed è quindi inutile sprecare fuoco. [...] La fiamma non deve mai uscire fuori dalla base delle pentole: quello che esce fuori è calore sciupato. Scegliete accuratamente i recipienti da usare. In linea generale si dovrebbe sempre adottare recipienti a fondo piano e ai recipienti stretti e alti si devono preferire quelli larghi e bassi. Non mettete a bollire una piccola quantità di ingredienti in una pentola grande, il tempo che il calore impiega a distribuirsi sulle pareti del recipiente grande è proporzionatamente assai maggiore. Non tenete mai scoperte le casseruole, badate anzi che ogni recipiente abbia il suo coperchio su misura perfetta: fate l'esperimento con l'orologio alla mano e vedrete che occorre doppio tempo a far bollire un recipiente scoperto in confronto di un altro completamente chiuso. [...] Sarebbe bene infine che in ogni casa si stabilisse una "giornata per il forno", scegliendo cioè un determinato giorno della settimana per cuocere insieme dolci, arrosti, ecc., Quando il forno dispone di più reparti sarebbe assurdo oltre che antieconomico non profittare di quello spazio per mettere ad arrostire altre vivande. 


Senza diventare anacronistici - sarebbe assurdo fare passi all'indietro, noi dobbiamo andare avanti, progredire - possiamo prendere l'idea che sta alla base di queste pagine: perchè sprecare? basta un po' di attenzione e fantasia, no?

mercoledì 6 ottobre 2010

Ottobre: che si mangia?


Rispettare il ritmo della Natura è il primo passo verso un modo di vivere consapevole, sostenibile e sempre nuovo e diverso. Per la natura, infatti, non ci sono schemi da rispettare o scaffali da riempire. A ottobre se le zucchine sono finite, sono finite, punto e basta. 
Le alternative sono due: 
1) andiamo al supermercato e insieme alle zucchine ci prendiamo anche una bella confezione di fragole portoghesi e magari qualche arancia spagnola - così da noi l'autunno e l'inverno non arriveranno mai e quella bella sensazione di calore e intimità che solo ottobre è capace di trasmetterci ce la possiamo bella che scordare. Meglio così, non ce la meritiamo proprio!
2) Ci cerchiamo un bel negozio di prodotti biologici o ancora meglio una brava azienda agricola localissima e ci lasciamo trascinare da un turbine di colori - bando alle zucchine ormai passate, qui ci sono zucche, castagne, cavolfiore, mele, pere e compagnia! 

Ma voi lo sentite nelle narici il profumo delle castagne sul fuoco? Quell'odore che si diffonde per tutta la casa e ti avvolge, ti resta impresso come se te l'avessero spalmato addosso. Succede di colpo, quasi come un tuffo improvviso, ... siamo piombati in autunno! E non ci ricordavamo mica che è così bello.

Mangiare prodotti di stagione è un vero atto rivoluzionario. Lasciamo perdere gli effetti sulla salute, li assaporeranno i nostri figli, noi che abbiamo attraversato gli anni '80 ormai siamo senza possibilità di recupero. Parliamo di altro, di qualcosa di più importante: nutrirsi secondo il ritmo della natura significa aver capito che c'è un limite che non possiamo superare. Si traduce nell'essersi riappropriati della realtà, della verità che per decenni non avevamo voluto guardare. Per comodità, pigrizia, piacere.
La Natura funziona così, secondo un ritmo ciclico che alterna il caldo al freddo, il secco all'umido, l'esterno all'interno, le mani al cuore. Non può funzionare diversamente, e se la forziamo qualcosa a un certo punto si inceppa: ed è corto circuito. Noi non dobbiamo dimenticarci che siamo natura, non solo ne facciamo parte, ma siamo noi stessi natura. E come tali funzioniamo, viviamo, amiamo. 

Le conseguenze di un'alimentazione che non segue la stagionalità sono sotto gli occhi di tutti: agricoltura intensiva, uso di pesticidi, terreni impoveriti, cambiamenti climatici, sparizione della biodiversità, distruzione di ecosistemi, sfruttamento della manodopera da parte si criminalità organizzata e istituzionale, obesità per noi, fame per gli altri. Tutto ciò per accontentare gli appetiti, le  tradizionali quattro portate - antipasti compresi, la poca fantasia dei cuochi, l'insaziabile voglia di qualcosa di buono.    

Nella nostra cucina c'è un'arma micidiale. È arrivato il momento di usarla per cambiare il Mondo. 


In OTTOBRE nella cucina di DePuRiAmo c'é:
Frutta - Cachi (non ovunque, sono all'inizio), fichi, kiwi, mele, pere, uva, mandorle, nocciole, noci
Verdura - barbabietola rossa, bietola a coste, cavolfiore, cavolo, cicoria, fagiolini (alla fine), finocchi, funghi selvatici, insalata, melanzane (le ultime), patate, peperoni (gli ultimi), porri, pomodori (iniziano a scarseggiare), prezzemolo, radicchio, rucola, sedano, spinaci, zucca.

All'inizio di ogni mese pubblicherò la lista dei prodotti di stagione, così potremo tutti regolare i nostri acquisti. Soprattutto, però, potremo farci venire l'acquolina pensando alle varie ricette che ci aspettano. A questo proposito se avete delle ricette stagionali interessanti mandatecele così le pubblicheremo. Credo fermamente nel fatto che proprio nelle nostre case si trova il segreto per fare una vera e propria rivoluzione, in particolare nelle nostre cucine: basta dare un'occhiata a ciò che scartiamo, al cibo che buttiamo o che lasciamo scadere per renderci conto che c'è qualcosa che non va. 
Perchè non iniziamo insieme una strada verso la consapevolezza e la sostenibilità partendo proprio dalla cucina? Una strada piena di gioia e fantasia, s'intende. No?