Lo so che sono stata un po' assente, ma sapete com'è: lavorare bisogna lavorare, pulire bisogna pulire, marito e figli come dio te li da te li pigli, e il tempo è quel che è. Mi scuso perchè volevo postare un po' di ricette con la zucca. Ne metto due qui, una mia - gnocchi di zucca leggeri leggeri - e le chioccioline con la zucca di Daria.
CHIOCCIOLINE ALLA ZUCCA
150 gr di zucca
300 gr farina tipo 2
200 ml acqua
1 cucchiaio malto di riso
1 cucchiaino raso di sale integrale
150 gr di pasta madre già rinfrescata
1 cucchiaio di olio evo
Tagliare la zucca a fette e cuocerla in forno a 180° per 30 minuti circa, finchè è tenera. Tagliare la buccia e schiacciarla con una forchetta.
Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere il sale e il malto e l'olio e mescolare bene, aggiungere la zucca e mescolare. Infine aggiungere un po' alla volta la farina e impastare fino ad ottenere una palla liscia. Mettere a lievitare a temperatura ambiente per 5 ore, poi prendere l'impasto e dividerlo in 6 parti, farne delle strisce da arrotolare su se stesse come chiocciole e disporre su una teglia con carta forno distanziate.
Rimettere a lievitare per altre 2-3 ore. Accendere il forno a 200° e nel frattempo spenellare la siperficie delle chioccioline lievitate (si saranno attaccate l'una all'altra) con malto o con latte di riso. Infornare per 10 minuti a 200° e altri 20-25 minuti a 180°.
GNOCCHI DI ZUCCA E BASTA
Questi gnocchi sono semplicissimi. Per due persone ci vogliono: polpa di zucca (700 g) e farina (150 g ca.). Pulite la zucca e ricavatene la polpa, tagliatela a pezzetti e fatela cuocere in padella con un dito d'acqua, giusto il necessario per formare una specie di cottura a vapore. Fate cuocere bene in modo da ottenere una polpa che si schiaccia facilmente e che è il più possibile asciutta. Più asciutta è meglio verranno gli gnocchi. Quindi fate raffreddare.
Prendete la polpa e aggiungete la farina progressivamente. All'inizio l'impasto sembrerà una schifezza che si sbriciola facilmente e non si impasta. Piano piano, però, inizia ad amalgamarsi il tutto (l'umidità della zucca deve impregnare la farina, ci vuole un po' di tempo!). Quando avete formato una palla dividetela in pezzi uguali e formate dei rotolini da cui ricaverete gli gnocchi. L'impasto deve essere ancora un po' appiccicaticcio: solo grazie a un po' di farina da spargere sul piano di lavoro potete lavorarli facilmente se no devono iniziare a restare attaccati alle dite. Questo è importante perchè se esagerate con la farina diventeranno delle piccole mattonelle da tirate in mezzo agli occhi a qualcuno. Io mi trovo molto bene a lavorare su una tovaglia infarinata, è anche più facile spargerci sopra la farina perchè li muovo tirando e alzando i lembi della tovaglia.
A questo punto, di fronte alla vostra distesa di gnocchi, potete mettere a far bollire l'acqua in una pentola. Solo a questo punto mettete il sale. Quando bolle tuffateli dentro e aspettate che salgano in superficie, per scolarli usate una schiumarola e lanciateli direttamente in una padella in cui avrete fatto scaldare dell'olio extravergine di oliva e abbondante salvia tritata. Fate saltare e componete il piatto.
Restano leggeri e sono una delizia.
Perchè non uso burro nel condimento e uova nell'impasto degli gnocchi? Perchè sono alimenti preziosi (e chi ha allattato lo sa quanta fatica fisica si fa a produrre latte). Quindi cerco di utilizzare questi prodotti in piatti che li valorizzino e non li facciano disperdere solo ai fini della consistenza o estetici. Credo che ci sia una sorta di scala di importanza dei cibi e che vada rispettata.
Piuttosto che perdere un uovo nelle polpette, preferisco fare delle uova sode o una frittata. Piuttosto che usare il latte nel purè, preferisco farmi degli yogurt aromatizzati. Cerco di dare valore al valore, e soprattutto di far capire alla mia famiglia che c'è tanta energia e sacrificio in questi alimenti, e noi non possiamo sprecarli.
Questo non significa che dobbiamo rinunciare al nostro modo di mangiare e alle ricette a cui siamo abituati, questo è solo un limite della nostra pigrizia. È la fantasia che ognuno di noi possiede che può portare originalità e allegria in ogni pasto, anche il più semplice. È la fantasia che ci rende migliori.