martedì 28 settembre 2010

Poco lavoro, tanta attesa, ottimo risultato: il pane di Davide!

Questo post è dedicato a Davide: il nuovo cucciolo di Depuriamo è arrivato il 18 settembre passando per la pancia magica di Elena. L'energia di Depuriamo si muove, e sa sempre dove andare: se fino a poco tempo fa io non sarei stata in grado di seguire questo blog se non sporadicamente a causa di un piccolo folletto scatenato di un anno e mezzo (Clara), mentre Elena riusciva a trovare il tempo anche dove di tempo non ce ne era neppure una briciola, oggi i ruoli si sono ribaltati. Magicamente - è il caso di dirlo - proprio mentre Davide si affacciava al Mondo Nuovo attraendo su di sé l'attenzione e le forze della mamma, io ho iniziato a riappropriarmi dei miei spazi e la piccola Clara ha imparato a essere più autonoma lasciandomi tempo ed energie. L'energia sa dove andare e sa che è importante dirigersi verso chi è in grado di farla "fruttare" (dare dei frutti!). Il piccolo Davide mi ha insegnato che ogni cosa arriva al momento giusto, come i bambini che nascono quando devono nascere, e noi non possiamo farci nulla. Da oggi, quindi, Depuriamo riparte, in questo suo secondo anno di meraviglia e di ri-scoperta, ci saranno nuovi modi e nuovi spazi d'azione, ma l'arrivo sarà sempre lo stesso: ritrovarci insieme a capire come sia facile e felice vivere in un in un mondo libero da preconcetti e pregiudizi, da mode e schemi imposti, dalla violenza e dal sopruso, dalla presunzione e dall'arroganza. Vivere, cioè, in un Mondo - veramente - Nuovo. (Hey, spero di non deludere le attese, eeeh!!!). 
Francesca



Si chiama il Pane Senza Impasto, precisamente No Knead Bread e non è una novità. Questa ricetta ha iniziato a circolare in rete due o tre anni fa mi sembra, ma non l'ho mai provata. A raccontarla, infatti, sembra molto elaborata. In realtà non lo è affatto, anzi è un vero inno al poco lavoro. Si tratta di un metodo di preparazione e cottura del pane elaborato dalla Sullivan's Bakery, famoso panificio di Manhattan. In poche parole si mescola velocemente farina e tanta acqua e si lascia riposare 20 ore, poi si ripiega su se stesso l'impasto e lo si mette in un canovaccio con farina e semi e si aspettano altre due ore, dopodichè si - prova a - prendere questo blob pazzesco con le mani e lo si sbatte in una pentola di ghisa o pirex arroventata in forno a 250 gradi e lo si fa cuocere sempre in forno per 45 minuti di cui 15 senza coperchio. Il risultato è una ciabatto con i buchi nella mollica da sbattersi per terra da quanto sono belli. Qui, sul blog di ComidadeMama, trovate il dettaglio della ricetta.





Partiamo quindi con la ricetta
• 500 gr di farina (qualsiasi combinazione va bene, ma bisogna fare qualche prova, non so come venga con tanta farina integrale)
• 350 ml acqua
• 1 gr di lievito secco o 2,5 gr di lievito fresco
• 1 cucchiaino di sale (a voler fare i salutisti non bisognerebbe superare il mezzo cucchiaino, ognuno segue i proprio gusti, secondo me!)


1. Si inizia molto semplicemente mescolando tutto insieme in una terrina, se usate il lievito fresco scioglietelo prima in acqua. Il lavoro è molto poco e il risultato è questo:




Adesso lasciate riposare l'impasto coperto per 18/20 ore.

2. Riprendete l'impasto: è aumentato di volume e sarà pieno di bolle.





Prendete la ciotola e rovesciate l'impasto su un piano molto infarinato e quindi spolverarlo con altrettanta farina.



A questo punto bisogna fare una sorta di fagotto: si prende un lembo e lo si piega su se stesso, si prende l'altro lembo e si fa la stessa cosa, e poi ancora con gli altri due. È come se doveste piegare un fazzoletto (si fanno un po' di prove e si piega). Nella ricetta si dice di coprire con foglio di pellicola e lasciate riposare per 15 minuti, io non l'ho mai fatta, ma se volete fare qualche prova poi fate sapere.



3. A questo punto prendete una canovaccio pulito e cospargete la superficie con semi di vario tipo (se vi va) e semola o farina di polenta. Lasciate riposare per altre 2/3 ore.




4. Accendete il forno a 250° e metteteci dentro una pentola dai bordi alti con un coperchio (dicono che vada bene qualsiasi materiale, io ho usato una pirofila in pirex con coperchio, ma è un po' piccolina e il pane viene schiacciato e mantiene umidità all'interno. Proverò con una in acciaio e poi vi so dire).

Quando il forno arriva a temperatura prendere la pentola e sbatterci dentro il pane con grande abilità! È un blob terribile, vi scivolerà da tutte le parti, di solito si creano delle scenette niente male in questa fase della ricetta. Lasciare in forno per 30/35 minuti coperto e poi scoperchiare. È possibile anche estrarre il pane dalla pentola e posizionarlo sulla grata del forno. Basta fare qualche prova.

Il risultato è questo:



Come dicevo prima, con questo pane bisogna fare molta attenzione alla pentola che si usa: se è troppo piccola il vapore rende umido l'impasto. Il pane risulta ugualmente buono, ma dà l'impressione di essere appena umido. Non richiede attenzione, invece, la fase di lievitatura, sia che usiate acqua calda, sia che mettiate o meno zucchero, miele o malto per favorire l'attivazione dei lieviti, non c'è differenza. È il tempo ad agire!

È come tutte le cose, per un buon risultato c'è bisogno di tempo. In questo caso, però, non si richiedono sacrifici, anzi, nulla di più che una mano in acqua e farina. Poco lavoro, quindi, solo tanta attesa e un risultato sorprendente. A volte come nella vita.

Ben arrivato Davide, speriamo di donarti un Mondo Nuovo.   




AGGIORNAMENTO del 29 settembre: ho provato a fare questo pane con una normale pentola di acciaio con il coperchio, una di quelle che abbiamo tutti in casa. Si fa! Eccome che si fa: ho cotto il pane come da ricetta 35 minuti coperto e altri 15 scoperto, la crosta è restata sottile e croccante.


martedì 14 settembre 2010

Gnocchi: da mangiare, da giocare, da surgelare!

Le strade sono due:
- compri gli gnocchi al supermercato, ma allora non sai che ingredienti usano, crei imballaggio che inquina, spendi un sacco di soldi per un alimento semplice (tanto più se osi comprarli nei negozi di alimentazione naturale che te li fanno pagare a peso d'oro);
- non mangi gnocchi e aspetti di andare a cena da qualcuno o al ristorante per mangiarli (con una lacrimuccia perchè sono proprio buoni).

L'unica vera alternativa è farseli. "È una lavorata però". Sì e no: ho sempre pensato infatti che avesse poco senso farseli in casa, uno spreco di energie, da un po' di tempo però avevo proprio voglia di gnocchi e, complice una ricetta trovata su una rivista, ci ho provato. La scoperta è stata entusiasmante:
- sono semplici
- ci vuole poco tempo
- tengono impegnati i bambini
- si possono congelare!!!

E allora adesso sì, ha senso farsi da sè gli gnocchi: fai una lavorata unica, passi una bella mattinata con i pargoli e poi hai gnocchi per le tre/quattro volte successive. Non male, direi.

Allora, partiamo dalla ricetta.

GNOCCHI DI PATATE
Per 4 persone
600 g di patate bianche (è importante scegliere solo patate apposite, magari di quelle del contadino che sono meno acquose, l'acqua contenuta nelle patate rende instabile il composto)
150 g di farina bianca
farina in più per lavorare gli gnocchi

Lessate le patate con la buccia fino a quando diventano morbide, quindi pelatele e passatele allo schiacciapatate. A questo punto è importante lasciarle raffreddare: attenzione, perchè questo è un passaggio importante, fatelo a temperatura ambiente perchè il frigo trattiene l'umidità (senza considerare che la temperatura elevata delle patate fa consumare di più).
Una volta raffreddate le patate, unite la farina. Non serve aggiungere sale perchè basterà salare l'acqua di cottura. Impastate bene, all'inizio sembrerà un composto farinoso, ma piano piano si amalgamerà bene. A  questo punto stendete una tovaglia pulita dove potrete lavorare gli gnocchi e versate un po' di farina. Iniziate a prendere un po' di composto e formate dei rotolini di 2 cm di diametro e poi ricavate gli gnocchi tagliando a 1 cm il rotolino. Infarinateli leggermente per evitare che si attacchino. Se avete voglia potete fare con la forchetta il caratteristico segno degli gnocchi.

Et voilà, gli gnocchi sono pronti. Mettete a bollire l'acqua, salatela e tuffate gli gnocchi. Dopo 2/3 minuti al massimo iniziano a venire a galla scolateli con una schiumarola (non si buttano sullo scolapasta) direttamente sul piatto o sulla padella, a seconda di come avete scelto di condirli. (Se volete un composto più sodo potete aggiungere un uovo, ma io non ho provato, sono venuti abbastanza sodi anche così).



Nel farli vi può capitare di tutto, per esempio di mangiarli.

Per fare un po' di gnocchi da surgelare basta che aumentate le dosi in modo proporzionale. Attenzione però: non metteteli in un sacchetto e via in freezer, dovete stenderli su un vassoio riposto per un paio d'ore in freezer e poi riporli nei sacchetti. In questo modo si conservano bene senza che si formi una palla di gnocco immensa e inutilizzabile. Quando poi vi verrà voglia di gnocchi non dovrete fare altro che:
- mettere a bollire l'acqua
- salarla
- prendere gli gnocchi dal freezer nel momento in cui dovete tuffarli nell'acqua, non prima, però, perchè iniziano a scongelarsi e si spappolano
- cuocerli come si fa con gli gnocchi freschi (ci metteranno un po' di più a cuocere).

E poi, quando vi chiederanno "ma dove li compri questi gnocchi?", voi li guarderete così: